mercoledì 9 dicembre 2015

CINESCENT, by Gabriela Guidetti: "Opium" VS. "Gilda".


Opium (1977) 
vs 
Gilda (1946)

Mundson: "Gilda, are you decent?"
Gilda: "Me? Sure ... I'm decent." 
(from "Gilda", 1946)

When Pierre Dinand, creator of the first bottle of Opium, asked Yves Saint-Laurent his thought about "Orient", he answered: "Flowers of fire". Whether it's a reference to fireworks, born in the Far East, or to the visual effect you get when you close your eyes and press the eyeballs with your fingers, it does not matter, because in those few words Saint-Laurent synthesized the olfactive essence of the masterpiece created in 1977 by Jean-Louis Sieuzac for the Parisian maison.




As the flower represents the elegance and beauty of femininity blossoming in a myriad of colors, similarly the fire enhances the passionate and seductive side of every woman. Hot sensuality intoxicating without compromise, enclosed in an extremely complex and rich olfactory pyramid (unfortunately having little in common with the current version on the market) a "reformulated" fragrance that's much less intense than the original concept. But remember, great Classics are ageless, and always fascinate us. Such as certain movies that we can define "vintage", only because they are part of  long-past times. Such as certain flowers of fire, having the feature of a perturbing and dangerous femme fatale. Like Rita Hayworth in "Gilda". 
watch the movie


"Gilda" is a noir directed by Charles Vidor in 1946. Smoky nightclubs, dangerous business, gambling houses, underworld, sparkling luxury and betrayals flow with the troubled love story of Gilda (Rita Hayworth) and Johnny (Glenn Ford), until the so much longed happy end. Rita passes through the movie with the flaming determination of a dark lady that leaves no prisoners on her way, but only victims, due to her narcotic charm. She slowly slides off a long black silk glove from pale arms, or rolls her head back in a whirlwind of red hair, to damn the man who is watching her, forever.
It's just the first sequence in which Rita appears to seem soffused with the sensual fragrance of Opium.





Ballin Mundson, Gilda's husband, wants to surprise his friend and assistant Johnny and takes him to meet a guy. They enter a room with a song played by the radio in the background. Gilda, are you decent? Ballin asks. Me? She replies. The woman appears, like a dazzling vision. 




Red hair, uncombed in soft waves, frame her face. Amazed and bright gaze. Scent of juicy mandarin and aromatic myrrh envelops her body. Pungent shades of cloves and cinnamon flame the sweet lily of the valley. Fruity and spicy notes warm the sequence that vibrates with magnificent femininity. It only takes a few looks between Gilda and Johnny to understand that in the past they had a romantic liaison. Shock and astonishment in his eyes. A thrill in her eyes. Now she is Ballin's wife. 




Time stands still, hearts beat fast. The fragrance melts within petals of opulent and luxurious flowers, jasmine and carnation. Gilda's glaze has got the languid intensity of never appeased love. Golden and hypnotic resins penetrate the magnificence of flowers. The die is cast. "Johnny"....Gilda repeats with closed eyes and half-open mouth as a sign of scorn and defiance. The game is changing into a sensual jeu à deux where every move appears risky, complex and fascinating. And at this point the basenotes of Opium finally emerge, deep and passionate. Incense, amber, musk, sandalwood, vanilla come together in an intense and warm blend that hugs  Gilda's skin, brushes her, and -as a spiral of smoke from her cigarette- expands in heady and elusive fragrant waves. 



The powerful scent of Opium is a seductive net that traps nose and heart, as well as Gilda catches Johnny in the meshes of a sensuality without limits. The "Flowers of fire" burn in a multitude of velvety, carnal and spicy notes, velvety as Gilda's skin, carnal as her gaze, and spicy as her rebel red hair. And despite your tries, you will not be able to easily get rid of this perfume that will take your soul. 
As Gilda's hypnotic smile.




Opium - Yves Saint-Laurent (1977)
Eau de toilette
Nose: Jean-Louis Sieuzac
Bottle designed by Pierre Dinand
Family: Oriental spicy
Olfactory Pyramid: Opium has got a very complex olfactory pyramid including 
notes of incense, cloves, cinnamon, lily of the valley, carnation, jasmine, myrrh, amber, mandarin, bergamot, vanilla, sandalwood, musk, oppoponax.



Gilda - Charles Vidor (1946)
Cast: Rita Hayworth Gilda; Glenn Ford: Johnny Farrell: George Macready: Ballin Mundson
Photography: Rudolph Mate
In 1946 the movie was entered into Cannes Film Festival
In 2013 it was included in the National Film Registry of the Library of the United States Congress.





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Opium (1977) Vs Gilda (1946)

Mundson: Gilda, are you decent?
Gilda: Me? Sure...I'm decent 
(from Gilda, 1946)

Quando Pierre Dinand, il creatore del primo flacone di Opium, chiese a Yves Saint-Laurent quale fosse la sua idea di Oriente, lo stilista rispose: fiori di fuoco. Che fosse un riferimento ai fuochi pirotecnici nati nelle lontane terre d'oriente o all'effetto visivo che si ottiene quando si chiudono gli occhi e si premono i globi oculari con le dita, non importa; perché in quelle pochissime parole Saint-Laurent aveva sintetizzato l'essenza stessa del capolavoro olfattivo creato nel 1977 da Jean-Louis Sieuzac per la maison parigina.
Se il fiore rappresenta l'eleganza e la bellezza della femminilità che sboccia in una miriade di colori, così il fuoco esalta il lato più passionale e seducente di ogni donna. Sensualità rovente che inebria senza compromessi, racchiusa in una piramide olfattiva estremamente complessa e ricca, che ha poco a che vedere con la versione attualmente in commercio, profumo riformulato e molto meno intenso del concept originale. Ma si sa che i classici non hanno età e che affascinano sempre. Come certe pellicole che possiamo definire vintage solo perché fanno parte di un periodo lontano dal nostro. Come certi “fiori di fuoco” che assumono i tratti conturbanti e pericolosi di una femme fatale. Come Rita Hayworth in Gilda. Gilda è un film noir diretto da Charles Vidor nel 1946. Fumosi locali notturni, affari pericolosi, bische, malavita, lusso scintillante e tradimenti accompagnano la tormentata storia d'amore di Gilda (Rita Hayworth) e Johnny (Glenn Ford), fino al sospirato epilogo. Rita attraversa il film con la fiammeggiante determinazione di una dark lady che non lascia prigionieri al suo passaggio, ma solo vittime del suo fascino narcotico. Basta che faccia scivolare lentamente un lungo guanto di seta nera dalla candide braccia o rovesci la testa all'indietro in una turbinio di capelli fulvi per portare alla dannazione per sempre l'uomo che la sta guardando.
Ed è proprio la prima sequenza del film in cui appare che sembra intrisa della sensuale fragranza di Opium.
Ballin Mundson, il marito di Gilda, vuole fare una sorpresa all'amico e collaboratore Johnny e lo porta a conoscere una persona. Entrano in una stanza da cui escono le note di una canzone suonata in radio. Sei vestita, cara? chiede Ballin. Io? Risponde lei. E appare, smagliante come una visione. I capelli sciolti in morbide onde le incorniciano il viso. Lo sguardo stupito e luminoso. Effluvi di succoso mandarino e di mirra aromatica la avvolgono. Il soave mughetto si accende dei toni pungenti dei chiodi di garofano e della cannella. Note fruttate e speziate scaldano la sequenza che vibra di magnifica femminilità. Bastano pochi sguardi tra Gilda e Johnny per capire che tra i due in passato era nata una liaison. Turbamento e sorpresa negli occhi di lui. Un fremito negli occhi di lei. Ora è la moglie di Ballin. Il tempo si ferma, i cuori battono forte. La fragranza si scioglie tra i petali di fiori opulenti e lussuosi, gelsomino e garofano. L'espressione di Gilda ha la languida intensità di un amore mai sopito. Resine dorate e ipnotiche si insinuano tra la magnificenza dei fiori. Il dado è tratto. Johnny.... ripete Gilda con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta, in segno di scherno e sfida. Il gioco si sta trasformando in un sensuale jeu à deux dove ogni mossa appare rischiosa, complessa e affascinante. Ed ecco che compaiono le note di fondo di Opium, profonde e passionali. Incenso, ambra, muschio, legno di sandalo, vaniglia si fondono in un blend intenso e caldo che abbraccia la pelle di Gilda, la accarezza e come le volute del fumo della sua sigaretta, si espande in onde profumate impetuose e inafferrabili. La potente traccia olfattiva di Opium è come una rete seduttiva che imprigiona naso e cuore, così come Gilda intrappola Johnny nelle maglie di una sensualità senza limiti. I fiori di fiamma bruciano in una miriade di note vellutate, carnali e speziate, vellutate come la pelle di Gilda, carnali come il suo sguardo e speziate come i suoi ribelli capelli fulvi. E per quanto ci proviate, non riuscirete facilmente a sbarazzarvi di questo profumo che vi prenderà l'anima. Come il sorriso ipnotico di Gilda.

Opium – Yves Saint-Laurent 1977
Eau de Toilette
Naso: Jean-Louis Sieuzac
Bottiglia disegnata da Pierre Dinand
Famiglia: Orientale speziata
Piramide Olfattiva: Opium ha una piramide olfattiva molto complessa in cui emergono 
note di incenso, chiodi di garofano, cannella, mughetto, garofano, gelsomino, mirra, ambra, mandarino, bergamotto, vaniglia, legno di sandalo, muschio, oppoponax.

Gilda – Charles Vidor 1942
Cast: Rita Hayworth: Gilda; Glenn Ford: Johnny Farrell: George Macready: Ballin Mundson
Fotografia : Rudolph Mate
Il film fu presentato in concorso al Festival di Cannes del 1946.
Nel 2013 è stato incluso nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America.

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